Crisi economica e suicidi in Italia. Una nota

In uno dei suoi studi più noti, “Le suicide. Étude de sociologie” (1897), Emile Durkheim propose una complessa relazione tra andamento dell’economia e tasso dei suicidi. Secondo il sociologo francese, il tasso di suicidio tenderebbe ad aumentare non soltanto nel caso di crisi recessive, ma anche durante quelle “crisi di prosperità” che determinassero una situazione di “anomia”, ovvero un profondo turbamento dell’ordine sociale, di allentamento, disintegrazione dei legami che vincolano l’individuo alla società.

La recessione economica avviatasi nel 2007-2008, e le successive politiche di austerità adottate in Europa, hanno prodotto effetti negativi non solo sul tenore di vita, ma anche sulle condizioni di salute delle fasce sociali più deboli. In Grecia, per esempio, tagli alla sanità pubblica e crisi economica hanno ridotto l’accesso alle cure per i più indigenti e favorito la diffusione di alcune patologie infettive (Karanikolos et al. 2013). Diversi, poi, gli studi che tendono a confermare la tesi di Durkheim, di un legame, cioè, tra crisi economica e tasso di suicidio….  (Leggi l’articolo: Crisi e suicidi).